Primarie 2013: le cose
cambiano cambiandole.
A che cosa servono le
primarie dell'8 dicembre 2013? Non bisogna individuare il candidato alla
Presidenza del Consiglio, ma in quella data gli elettori del PD potranno
scegliere il nuovo segretario ed i nuovi organismi dirigenti che per quattro
anni gestiranno il Partito Democratico. E considerata l'importanza della scelta
(il PD è l'unico grande partito di massa che ancora esiste), per decidere
bisogna prima valutare e dare un giudizio di come è stato gestito questo
partito negli ultimi quattro anni, sia per le scelte politiche, sia per la
conduzione interna.
Qual è il bilancio
dell'attuale gruppo dirigente? Dal punto di vista politico è senza dubbio molto
modesto. In tre degli ultimi quattro anni il PD ha governato insieme al
centro-destra, senza portare avanti nessuna delle grandi riforme di sistema di
cui questo paese ha ancora bisogno. Alle ultime elezioni politiche l'attuale
gruppo dirigente, con Bersani candidato, è riuscito a non vincere una campagna
elettorale dove a tre mesi dal voto il nostro principale avversario partiva da
10 punti in meno. Chi ha gestito il PD in questi anni non è riuscito, in una
difficile crisi economica e sociale, a dettare l'agenda politica ed a imporre
determinati punti in chiave anticiclica: interventi per l'occupazione,
riduzione delle tasse per le fasce di reddito più basse, investimenti in
istruzione e ricerca. E soprattutto non ha ottenuto risultati in quello che
dovrebbe essere il principale obiettivo di un partito di sinistra: la
redistribuzione della ricchezza. Le distanze tra i più ricchi ed i più poveri
sono cresciute e non diminuite.
Questo gruppo dirigente,
che di fatto ha fallito l'obiettivo di riportarci al governo per cambiare il
Paese, è lo stesso che adesso si ripresenta con facce nuove. Renzi e Cuperlo
rappresentano infatti le due correnti del PD che in questi anni si sono
alternate nella gestione del partito con gli scarsi risultati prima accennati.
Il gruppo dirigente di Renzi è composto da dirigenti come Fassino, Franceschini
e Veltroni. Quello di Cuperlo è espressione di Bersani, D'Alema, Finocchiaro e
Fioroni.
Ora, un segretario non va
selezionato solo per le sue qualità personali. Renzi è senza dubbio molto
efficace nella comunicazione. Cuperlo è tra le migliori menti del nostro
partito. Ma un segretario va scelto per
il gruppo dirigente che ha dietro e che con lui prenderà le scelte. Se
direzione ed assemblea nazionale saranno espressione sempre degli stessi
deputati, ma cambierà solo il segretario, la linea politica del PD, i suoi
difetti, le sue ambiguità resteranno sempre le stesse.
Per queste ragioni
crediamo che Civati sia l'unico candidato alla segreteria che rappresenti una
vera discontinuità col passato e che ha un'idea chiara su quale partito
vogliamo per i prossimi quattro anni. Un PD con un'identità definita che risolva
la questione della collocazione internazionale (il PSE), con un progetto di
coalizione di centro sinistra per il futuro, con un'idea precisa sui soggetti
sociali da rappresentare e difendere: precari, disoccupati, famiglie a basso
reddito. E con una proposta politica concentrata su tali soggetti: reddito minimo
garantito, strumenti per la ripresa dell'occupazione, interventi per fare
ripartire lo sviluppo nelle aree deboli del Paese come il Mezzogiorno,
investendo soprattutto in cultura, istruzione e ricerca.
Ma il PD del futuro deve
cambiare anche per quanto riguarda la gestione interna. Fino ad oggi, in tutti
i territori, non solo a Messina, il PD è stato il partito degli eletti, dove
pochi, spesso i deputati, decidevano per tutti e gli organismi dirigenti
venivano convocati solo per ratificare quanto già stabilito.
L'idea che noi abbiamo
del PD, è invece di un partito dove si coinvolgono gli iscritti e gli elettori
nelle decisioni più importanti, dove gli organismi dirigenti discutano e
stabiliscano la linea del partito indipendentemente dai deputati, dove il
meccanismo di selezione degli organismi dirigenti privilegiato non sia la
cooptazione, adottata finora nel partito degli eletti, ma la competenza, il
merito, la presenza attiva nella vita politica.
Un partito, infine, che
si occupi molto più di politica e meno di sottogoverno. E questo lo si può fare
ritornando a promuovere iniziative politiche sul territorio, sia sulle
tematiche locali (rifiuti, trasporti, fondi strutturali), sia portando anche a
Messina il dibattito sui grandi temi nazionali con importanti esponenti
politici. Ed è questa prospettiva che stiamo organizzando due appuntamenti
molto importanti nelle prime settimane di dicembre con Corradino Mineo (il 7
dicembre alle 10,30) e con Fabrizio Barca (il 12 dicembre alle 17). Ed è con
questo approccio che vogliamo continuare il nostro progetto di cambiamento del
PD anche dopo le primarie dell'8 dicembre.
Piero David